Josh Groban Italian Forum

Parigi, 3 ottobre 2011

« Older   Newer »
  Share  
:-)_anto
view post Posted on 5/10/2011, 23:43 by: :-)_anto




Eccomi qui, mentre ancora stò realizzando, mentre mi chiedo una volta tornata a casa se sia successo veramente, a raccontare quello che fino a pochi mesi fà consideravo un bellissimo sogno da realizzare e che invece oggi è diventato realtà. Una giornata che è stata un concentrato di emozioni che voglio condividere con voi, sia con chi c'era e mi può capire, sia con chi non è potuto essere là e dovrà aspettare ancora un po'. Ma come ha cantato qualcuno "you have everything you need if you just believe".
Partiamo dal principio.
La delusione per l'esclusione dell'Italia dal tour (di nuovo), i biglietti comprati a primavera, messi nel cassetto che di tanto in tanto aprivo per essere sicura che fossero lì, che fosse vero. L'attesa che sembrava non finire mai. I giorni prima della partenza, con l'emozione che iniziava ad agitarmi, con lo scambio dei contatti, con l'organizzazione dell'incontro. Era tutto pronto.
Partenza domenica, primo giorno dedicato alla visita alla città, massacrante, con il proposito di "vedere il più possibile", ma Parigi è immensa e la sera il proposito era già diventato "quello che vediamo vediamo".
Lunedi il risveglio è stato strano, con quella sensazione che sarebbe stata una giornata di quelle speciali, che sai sarà impossibile dimenticare.
L'appuntamento è a mezzogiorno al McDonald's non lontano dalla zona del teatro. Io e mio marito andiamo a Montmartre, non trovo il quartiere degli artisti ma il mio pensiero è già altrove e non mi impegno troppo per cercarlo. Mezzogiorno non arriva più?! Una passeggiata fino al Moulin Rouge e il piano si modifica. Ci si trova sempre al McDonald's, ma quello di fronte al teatro. Sbaglio fermata del Métro, scendo all'altro capo della via. Mentre mi avvicino comincio ad intravedere Le Grand Rex e dico a mio marito di prepararsi che voglio la foto davanti al poster del concerto. Peccato che di poster non ce ne sono, non ci sono neanche locandine, ma nemmeno cartoline né francobolli. Niente! Un attimo di panico, che abbia sbagliato posto? Ma poi un barlume di lucidità mi fa ragionare. Non è che ci possono essere molti teatri con quel nome, in quella via, con davanti un McDonald's, quindi devo essere nel posto giusto. Sono un po' in anticipo, qualche foto al teatro e mi metto davanti al Mc. Mi guardo intorno per vedere se riconosco i visi già visti tante volte in fotografia, entro per vedere che non siano già seduti, riesco e aspetto. Poi finalmente eccoli, riconosco subito Lina, poi vedo Daniela, Federica, Ting, Melania e Simone. Ci sono quasi tutti e l'emozione che ho provato nell'abbracciarli è stata fantastica, in particolare, e non me ne vogliano gli altri, l'incontro con Daniela è stato indescrivibile. Condivido con lei la speranza di vedere Josh da ormai più di tre anni, incontrarla è stato un altro desiderio che si è avverato.
Ma andiamo avanti. Chiacchieriamo un po', attraggono la nostra attenzione numerosi bauli di quelli per le attrezzature dei concerti depositati davanti al teatro e un pullman "sospetto". Per il momento entriamo e andiamo a mangiare un boccone, anche se il pasto non è una priorità visto che lo stomaco inizia a chiudersi un po'. E' una strana sensazione, alcuni degli altri si erano già incontrati mentre per me è la prima volta, ma mi sembra di conoscerli da un sacco di tempo. Lina e Melania incontreranno Josh prima del concerto, l'emozione è evidente. Ci stà anche una videochattata con Eliana, che dà casa deve pazientare ancora un po', vedrà Josh a Manchester.
Dopo il pranzo usciamo, scattiamo qualche fotografia e poi ci dividiamo. Lina, Mel e Simone tornano in albergo a prepararsi, devono essere al teatro presto perché l'incontro è alle 18. Io rimango con Dani, Fede e Ting ancora un po'. Ci mettiamo a curiosare intorno al teatro, ai possibili ingressi, facciamo ipotesi sulla "via di fuga" di Josh. Ci siamo solo noi per il concerto e anche se è presto la cosa mi meraviglia un po'. Ma una grobie francesce che abbiamo incontrato ci dice che anche in Francia Josh è poco famoso (però intanto i concerti li fà, penso io!). Stiamo decidendo sul da farsi, se fare un giretto prima di andare a rinfrescarci per poi tornare, quando vediamo Darren, la guardia del corpo di Josh. Lui è molto serio, si accorge che lo abbiamo riconosciuto e sembra quasi scocciato. Dopo alcuni minuti se ne và, Daniela è convinta che se la sia presa perché lo ha chiamato Dennis hihihi.
Rimaniamo ancora un po' a controllare la situazione quando vedo un'auto fermarsi, si apre la portiera e scende André Manga, proprio lui. Ci passa proprio davanti, siamo vicine all'entrata laterale, lo salutiamo e lui ricambia sorridendo. Passano anche Mark Stephens, il pianista, Christian Hebel, il violinista che ha sostituito Lucia e altri musicisti che però non riconosco. Dopo un po' André esce, ci passa in parte e lo risalutiamo, gli diciamo che siamo italiane e se gli và di fare una foto insieme. E' gentilissimo e si ferma. Più tardi esce anche Christian, anche lui molto gentile si presta a fare delle foto. E' molto carino e ha fatto breccia in alcuni cuori.
Arriva anche un'altra grobie, direttamente dall'Argentina. Si ferma con noi ad aspettare. Chiede a qualcuno e le viene detto che Josh dovrebbe arrivare intorno alle 16. A questo punto decidiamo di aspettarlo anche perché ormai si sono fatte quasi le 15.
Dopo circa una mezz'oretta ecco spuntare un testone nero. Lo riconosciamo subito, è Tariqh Akoni, il chitarrista. E' davvero gigante, ma ci saluta con un sorriso dolcissimo, che non perde mai. Entra subito senza fermarsi però.
Darren non si è più visto e noi ipotizziamo che sia andato a prendere Josh.
Le 16 passano, comincia ad arrivare un po' di gente ma comunque non molta. C'è da considerare che siamo sul marciapiede di una strada battutissima, con gente che va e che viene, il posto è poco. Arriva anche Eric Mouquet, che aprirà il concerto. Verso le 17 (gli orari sono approssimativi, non guardavo spesso l'orologio), arrivano anche Lina, Mel e Simone, pronti per il grande evento. Di Josh neanche l'ombra. Si stà facendo tardi, dobbiamo ancora tornare all'albergo per rinfrescarci e cambiarci, bisogna decidere se rimanere o andare. Intorno alle 17 e 30, mentre stiamo decidendo di andarcene, qualcuno fà sapere che Josh è già dentro, è passato da un'altra parte. La delusione è tanta ovviamente, ci avevamo davvero sperato. Nel frattempo avevamo incontrato altre due fan italiane, Ilaria e Giulia. Mancano all'appello Giovanna e Agnese che non abbiamo potuto contattare.
Io e mio marito torniamo in albergo, abbiamo giusto il tempo per una doccia veloce e il cambio.
Poco dopo le 19 siamo già davanti al teatro, incontriamo subito Lina, Mel e Simone che ci raccontano dell'incontro. Una volta di più l'Italia è stata sponsorizzata, vediamo se prima o poi coglieremo i frutti di questo lavoro. André Manga è seduto tranquillo al tavolino di un bar lì accanto, non sembra avere alcuna fretta. Comincia a farsi pieno, decidiamo di entrare e ci rendiamo conto che c'è una bella fila che fortunatamente però scorre. All'ingresso controllano la borsa, imbarazzante visto che ci avevo messo le scarpe da ginnastica nel caso i tacchi fossero diventati insopportabili. Entriamo e prendiamo posto. Io e Marco siamo nel settore Mezzanine, quello di mezzo, la visuale è molto buona ma già dalle prime prove la mia fotocamera si rivela inadeguata. Le foto vengono malissimo. Faccio un po' di tentativi ma il risultato non cambia. Alle 20 in punto inizia a suonare Eric Mouquet, il genere non è il mio genere, non vedo l'ora che arrivi Josh. Nel frattempo sono arrivate le grobiemamme di Daniela e Federica, che hanno i posti proprio accanto ai nostri. Quando Mouquet finisce mi guardo intorno, Ting è proprio nella fila dietro alla mia. Mi sembra di intravedere anche Ilaria, ma non ne sono sicura. Gli altri invece sono nel settore sotto. Sul palco sono indaffarati a risistemare gli strumenti, arrivano le 21 e dopo poco ecco i musicisti. Iniziano archi e fiati con la versione strumentale di Straight to you, poi arriva Josh, corre sul palco con t-shirt bianca, giacca grigia o nera, jeans e adidas. E' proprio lì, in carne ed ossa, finalmente il sogno si realizza, sento la sua voce dal vivo. E' un'emozione indescrivibile e quando inizia a cantare il cuore va a mille. Tralascio di elencare le canzoni per non anticipare troppo a chi ancora deve andare al concerto. La sua voce è meravigliosa, i musicisti sono fantastici, lui non risparmia le sue battute e i suoi sorrisi. Introduce ogni canzone come sempre, purtroppo colgo qualcosa ma non capisco proprio tutto. Legge le domande del pubblico, sento il nome Lina e mi chiedo se sia la nostra Lina, la domanda è sulla danza e quindi SI, dev'essere proprio lei. Spiega che ha provato a danzare, ma sulle giravolte cadeva sempre a terra e glielo hanno sconsigliato. Un'altra domanda è di una ragazza polacca, qualche fila davanti a me, quando alza il viso per guardarla ho l'impressione che guardi me, giusto l'impressione ecco!
Poi arriva il momento del pubblico sul palco, tira fuori due divani di quelli gonfiabili, uno bianco e uno nero. Salgono una coppia di ragazzi che sabato si sposano e una ragazza di nome Roxanne, alla quale canta un pezzo della canzone dei Police facendo un po' lo scemotto e ricordando la sua passione per il karaoke.
Il concerto sta per finire, escono tutti, poi rientra e canta ancora. Riesce e c'è una standing ovation che non vuole finire, quindi rientra di nuovo per l'ultimo pezzo. E' finito, è stato magia ed emozione, è stato l'avversarsi di quel sogno che avevo da diverso tempo ormai.
Ma non c'è tempo da perdere, vogliamo cercare di avere l'autografo e quindi mi fiondo fuori per cercare gli altri. Li trovo fuori, dove si unisce a noi anche Giovanna che ancora non avevo incontrato. Non sappiano dove metterci, uscirà da davanti o farà il bischero come nel pomeriggio? Stiamo un po' qua un po' là, questo è stato il nostro errore. Dopo un po' apprestano delle transenne, ma ormai c'è troppa gente davanti, ci mettiamo più vicino al pullman. Qui passa Tariqh, che gentilissimo si ferma per fare una foto con me e Daniela e firmare gli autografi. Ci dice che Josh sta per uscire ed infatti eccolo. Firma un po' di autografi da una parte, poi corre dall'altra a firmarne altri. Noi lo chiamiamo, gli gridiamo Italia più volte, lui si mette a correre e passa non lontano da noi, ma non si ferma più, con Darren appiccicato che lo protegge. Gira intorno al pullman e sale subito. Dopo qualche minuto il pullman parte, se ne sta andando e il nostro autografo se lo tiene per un'altra volta. Peccato. Anche le foto sono venute mosse (maledetta macchinetta). Siamo un po' deluse, ci siamo andate così vicino. Guardiamo il pullman sparire e restiamo lì, davanti a quel McDonald's dove tutto è cominciato qualche ora prima. Dani e Fede con le grobiemamme prendono un taxi e tornano in albergo. E' passata la mezzanotte ormai, l'ultimo pasto è stato quello di mezzogiorno e decidiamo di entrare a mangiare qualcosa. Siamo io e Marco, con Ting e Ilaria. Dentro ci sono anche Lina, Mel e Simone che invece l'autografo sono riusciti ad averlo. All'ingresso c'è di nuovo André, mi piacerebbe chiederlo a lui l'autografo ma è con amici e famigliari, non sono così intraprendente e quindi lascio stare. Sono esausta, la fila alla cassa è ferma e decidiamo di tornare verso l'albergo. Salutiamo le ragazze, prendiamo un taxi e ce ne andiamo. Mangiamo un panino lì vicino e poi a dormire. Questa giornata è finita, dopo tanta attesa è tutto finito. Una giornata che mi resterà nel cuore, perché ho vissuto tante emozioni, una più bella dell'altra. Ho incontrato le persone con cui condivido ogni giorno questa passione per Josh, sono diventate sguardi, sorrisi, abbracci e chiacchiere, non più solo fotografie e caratteri su un video. Questa è la ricchezza che oggi ho in più, degli amici che spero di rivedere ancora e ancora e ancora, nonostante le distanze.
Il giorno dopo è stato di nuovo massacrante, in giro per la città fino all'ora del volo per il rientro.
Una volta in auto, nel tornare a casa, Marco ha voluto subito ascoltare Josh, è entuasiasta del concerto, si è un po' grobanizzato anche lui. Ci siamo guardati e gli ho detto: la Svizzera non è poi così lontana. Per un attimo ci abbiamo fatto un pensierino, ma era ora di tornare con i piedi per terra, ci saranno altre occasioni da cogliere. Un sogno da inseguire e realizzare c'è ancora, averlo qui in Italia. Per quanto possiamo fare, nel nostro piccolo, cercheremo sempre di farci sentire, di fargli arrivare il nostro affetto, e chissà che prima o poi lui, o chi per lui, decida finalmente che è arrivato il momento di avverarlo questo sogno.







Edited by :-)_anto - 29/10/2011, 23:35
 
Top
16 replies since 5/10/2011, 23:43   314 views
  Share